Studio Legale Avv. Giacomo Galeota

I messaggi Whatsapp hanno valore di prova nel processo penale

I messaggi Whatsapp hanno valore di prova nel processo penale

Giacomo Galeota Giacomo Galeota • Pubblicato il 27 ottobre 2023

La Cassazione afferma che le conversazioni su Whatsapp sono prove documentali ai sensi dell'art. 234 c.p.p. e quindi possono essere acquisite in giudizio attraverso la riproduzione fotografica

Giacomo Galeota
Giacomo Galeota
Avvocato
Mi dedico all'attività professionale di Avvocato e, al contempo, all'attività divulgativa e formativa, pubblicando articoli e approfondimenti in materia di risarcimento danni, responsabilità civile, diritto penale e diritto di famiglia, partecipando ad eventi e corsi, organizzati in tutto il territorio nazionale, su tematiche attinenti alla protezione dei dati personali e sulle questioni di maggior interesse riguardanti il rapporto tra diritto e mondo del web e delle nuove tecnologie.
Parcella dell’avvocato espressa in ore: l’Unione Europea chiede chiarezza
Parcella dell’avvocato espressa in ore: l’Unione Europea chiede chiarezza
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 08 gennaio 2024

Per la Corte di Giustizia UE, la parcella per la prestazione legale determinata in ore deve consentire al cliente di valutare il costo complessivo del contratto

Phishing: secondo la Cassazione digitare i propri codici di accesso è condotta negligente
Phishing: secondo la Cassazione digitare i propri codici di accesso è condotta negligente
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 11 dicembre 2023

Secondo la Suprema Corte, per ottenere il risarcimento occorre accertare che i sistemi di sicurezza dell’Ente siano carenti

Spostamenti in lockdown: multe, interpretazioni, ricorsi e sanzioni
Spostamenti in lockdown: multe, interpretazioni, ricorsi e sanzioni
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 27 ottobre 2023

L’emergenza coronavirus ha innescato un circolo non del tutto virtuoso di provvedimenti che hanno originato disparate e, talvolta, fantasiose interpretazioni. Quando ricorrono le 4 motivazioni valide?

Nota del Dott. Andrea Basso

 

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39529 del 1 luglio 2022, sotto allegata, ha ribadito la valenza probatoria dei messaggi scambiati attraverso il social Whatsapp.

La pronuncia della Suprema Corte ha concluso la vicenda giudiziaria che aveva visto la condanna in primo grado di un uomo per il reato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contati ex art. 493 ter c.p.

Tale condanna era stata confermata dalla Corte d'Appello di Milano e l'imputato ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando l'illegittimità della sentenza d'appello sotto quattro profili.

Mentre il primo motivo riguardava la mancata applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131 bis c.p., le altre doglianze riguardavano l'utilizzabilità di alcune fonti di prova.

Invero, l'imputato ha ritenuto di adire la Suprema Corte in merito alla ritenuta utilizzabilità di una comunicazione, non acquisita agli atti, che sarebbe intercorsa tra gli avvocati delle parti,  all'inutilizzabilità delle presunzioni da cui sarebbe stata dedotta la mancata autorizzazione all'utilizzo della carta bancomat, oltre che all'acquisizione e utilizzazione dei messaggi WhatsApp.

Tuttavia, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e la Corte non ha accolto nessuno dei motivi presentati dal ricorrente.

In primo luogo, la censura relativa alla mancata applicazione dell'art. 131 bis c.p. è stata ritenuta manifestamente infondata, atteso che, in assenza di palesi illogicità, il giudizio relativo all'applicazione di tale causa di esclusione della punibilità è insindacabile dai giudici di legittimità. A ciò si aggiunga che la decisione dei giudici di merito è corretta, in quanto fondata su una valutazione complessiva della fattispecie concreta, che ha tenuto conto anche della reiterazione delle condotte e dell'ammontare dei prelievi effettuati. La sentenza è dunque adeguatamente motivata sul punto.

Allo stesso modo, anche la contestazione relativa all'utilizzabilità della conversazione intercorsa tra avvocati è infondata, posto che la mail cui si fa riferimento in sentenza è stata ritualmente acquisita nel corso del dibattimento e ad essa non si può estendere la disciplina prevista per la corrispondenza tra difensori, in quanto è stata inviata dal difensore dell'imputato alla persona offesa.

Ad ogni modo, è il terzo motivo di ricorso a meritare un esame più approfondito.

Il ricorrente ha lamentato infatti la violazione di legge in relazione all'art. 234 c.p.p., poiché i messaggi WhatsApp prodotti, in assenza dell'apparecchio cellulare e non ritualmente estratti dallo stesso, dovevano essere considerati inutilizzabili e non potevano essere posti a fondamento della decisione.

Ebbene, i giudici di legittimità hanno confermato il corretto operato della Corte territoriale, la quale si è conformata agli orientamenti giurisprudenziali più recenti, secondo cui: "in tema di mezzi di prova, i messaggi "whatsapp" e gli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare hanno natura di documenti ai sensi dell'art. 234 cod. proc. pen., sicché è legittima la loro acquisizione mediante mera riproduzione fotografica, non trovando applicazione né la disciplina delle intercettazioni, né quella relativa all'acquisizione di corrispondenza di cui all'art.254 cod. proc. Pen.".

D'altronde, precisano gli Ermellini, al di fuori delle ipotesi in cui sia in corso un'attività di captazione delle comunicazioni, "il testo di un messaggio sms, fotografato dalla polizia giudiziaria sul display dell'apparecchio cellulare su cui esso è pervenuto, ha natura di documento la cui corrispondenza all'originale è asseverata dalla qualifica soggettiva dell'agente che effettua la riproduzione, ed è, pertanto, utilizzabile anche in assenza del sequestro dell'apparecchio".

Nel caso di specie è poi necessario evidenziare che tali messaggi erano stati scaricati sul pc dalla persona offesa e, perciò, l'utilizzabilità del contenuto degli stessi deriva anche dalla riconosciuta attendibilità delle dichiarazioni accusatorie rese dalla vittima.

In ultimo, anche il quarto motivo di ricorso è stato rigettato, ritenuto che, a prescindere da ogni considerazione in merito all'utilizzabilità delle presunzioni nel processo penale, le dichiarazioni della persona offesa hanno confermato che il ricorrente non era stato autorizzato a utilizzare il bancomat della stessa.

Per tali ragioni, a seguito della declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione, l'imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di € 3.000,00 in favore della cassa delle ammende, oltre che alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile, quantificate in € 2.000,00 oltre accessori di legge.

 

In allegato, il testo della sentenza della Cassazione n. 39529 del 1 luglio 2022

I messaggi Whatsapp hanno valore di prova nel processo penale
Telecamere in condominio: diritto alla privacy o diritto alla sicurezza?
Telecamere in condominio: diritto alla privacy o diritto alla sicurezza?
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 29 aprile 2024

Secondo il Tribunale di Prato, il diritto all’incolumità personale prevale su quello alla riservatezza, se non si viene ripresi nell’ambito della propria vita privata

Assegno di divorzio: stop in caso di relazione con un altro senza convivenza
Assegno di divorzio: stop in caso di relazione con un altro senza convivenza
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 04 aprile 2024

Per la Cassazione, il diritto all’assegno divorzile può venir meno quando chi lo richiede abbia un relazione pluriennale con un altro partner, anche senza coabitazione

Assegno di mantenimento ai figli ultramaggiorenni: la Cassazione mette un limite
Assegno di mantenimento ai figli ultramaggiorenni: la Cassazione mette un limite
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 07 marzo 2024

Per la Suprema Corte, il diritto al mantenimento del figlio ultra-maggiorenne, non ancora laureato, viene escluso dal principio di autoresponsabilità

Stalking: la Cassazione chiarisce le differenze con il reato di maltrattamenti a familiari e conviventi
Stalking: la Cassazione chiarisce le differenze con il reato di maltrattamenti a familiari e conviventi
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 07 febbraio 2024

Per la Suprema Corte, il confine tra le due fattispecie di reato è costituito dalla fine della convivenza

Condannata la moglie che abbandona in casa il marito anziano
Condannata la moglie che abbandona in casa il marito anziano
Giacomo Galeota Giacomo Galeota • 19 gennaio 2024

Per il Tribunale di Ascoli Piceno, lasciare un anziano non autosufficiente nella propria casa integra gli estremi del reato di abbandono di incapace poiché lo espone a grave pericolo per la sua incolumità

Giacomo Galeota

Giacomo Galeota
Avvocato penalista civilista

Benvenuto

Sono Giacomo Galeota avvocato e autore del sito che raccoglie le risorse, i consigli e i migliori strumenti per tutelarti in maniera efficace.

Lo Studio Legale Galeota sito in Porto Sant’Elpidio (FM) alla via Adige n. 113, si occupa di consulenza ed assistenza legale per imprese e privati con particolare attenzione alla responsabilità civile e penale anche in ambito internazionale con professionalità e competenza.

L’obiettivo che ha sempre caratterizzato la prestazione di servizi di assistenza, consulenza e patrocinio dello Studio Legale, è quello di competere nel mercato dei servizi legali, fornendo elevata qualità e risultati, coniugando preparazione e costante aggiornamento, e garantendo un contatto diretto con la clientela, al fine di consentire uno stretto legame tra il professionista ed il cliente.

Diritto civile

Recupero crediti, risarcimento danni, contrattualistica, equa riparazione, responsabilità civile e professionale, tutela del possesso e proprietà, riscatto e prelazione, tutela del marchio e dei modelli

Diritto penale

Per privati cittadini e imprese, nelle aree del diritto penale tradizionale, nonché nell’ambito del diritto penale minorile, del lavoro e dell’impresa in genere

Diritto di famiglia e minorile

Separazioni, divorzi, divisione dei beni, successioni, donazioni,amministrazione di sostegno, interdizione, inabilitazione, affido, adozione, potestà genitoriale, disconoscimento e riconoscimento di paternità.

Diritto bancario e finanziario

Lo Studio è particolarmente attento alla consulenza nella fase pre-contenziosa, quando la definizione di una giusta strategia può consentire al cliente di risparmiare i tempi e i costi di un processo.

Diritto societario e commerciale

L’attività prestata dai professionisti spazia dall’affiancamento nella redazione di specifiche clausole contrattuali alla assistenza in operazioni commerciali strategiche.

Diritto fallimentare

La gestione della crisi d’impresa nell’ambito di procedure concorsuali può contare su professionisti esperti che garantiscono al cliente una profonda e aggiornata competenza in materia, anche assumendo il ruolo di Commissario o Curatore.

Ristrutturazione del debito

La consolidata esperienza nelle operazioni di banking, di finanza straordinaria e distressed M&A permette inoltre allo Studio di sviluppare soluzioni di ristrutturazione del debito anche per fondi di investimento o altri soggetti interessati a investire nel mercato della crisi d’impresa.

Fusioni e acquisiszioni

L’integrazione con le altre aree di competenza dello Studio consente al dipartimento di garantire una consulenza ai livelli più alti su ogni aspetto connesso a fusioni e acquisizioni societarie, con speciale attenzione alle esigenze e agli obiettivi del cliente.

Private equity

Il team assiste, anche su base continuativa, fondi di private equity e private debt in operazioni di acquisizione di partecipazioni di maggioranza e minoranza, leveraged buy-out e buy-in, distressed debt.

Assistenza legale personalizzata

Lo Studio Legale Galeota si occupa di consulenza e di contenzioso giudiziale e stragiudiziale con specifica competenza nel campo del diritto civile, penale ed internazionale. L’obiettivo che ci ha sempre caratterizzati è quello di competere nel mercato dei servizi legali fornendo elevata qualità e risultati coniugando preparazione e costante aggiornamento, garantendo un contatto diretto con la clientela, al fine di consentire uno stretto legame tra il professionista ed il cliente. L’Avv. Giacomo Galeota, iscritto all’ordine degli Avvocati del Tribunale di Fermo, esercita la propria attività presso tutti gli uffici giudiziari delle Marche.

Competenze diversificate, in più settori del diritto

La responsabilità civile rientra nella categoria più ampia delle responsabilità giuridiche. In particolare la locuzione ‘responsabilità civile’ ha un duplice significato: da un lato essa indica l’intero istituto composto dalle norme cui spetta il compito di individuare il soggetto tenuto a sopportare il costo della lesione ad un interesse altrui; dall’altro può essere considerata sinonimo della stessa obbligazione riparatoria imposta al soggetto responsabile.

Giacomo Galeota

Giacomo Galeota
Avvocato penalista civilista

Scopri come

1. Risolvere facilmente questioni personali e professionali.

2. Tutti i servizi utili, le tecniche ed i metodi per risolvere in maniera rapida ed efficace.

3. Come ottenere più rimborsi e aumentare rapidamente la produttività.

Per ricevere in anteprima e le ultime notizie sui servizi online iscriviti alla newsletter: