Per la Suprema Corte, il confine tra le due fattispecie di reato è costituito dalla fine della convivenza
Per il Tribunale di Ascoli Piceno, lasciare un anziano non autosufficiente nella propria casa integra gli estremi del reato di abbandono di incapace poiché lo espone a grave pericolo per la sua incolumità
Per la Corte di Giustizia UE, la parcella per la prestazione legale determinata in ore deve consentire al cliente di valutare il costo complessivo del contratto
È difficile mandare giù una multa per eccesso di velocità presa con l’autovelox. Tra tutte le sanzioni stradali è quella più spesso contestata dagli automobilisti. Lo è innanzitutto perché, in questo modo, si vuole salvaguardare la patente dalla decurtazione dei punti. C’è poi il non trascurabile aspetto economico: una multa autovelox può arrivare anche a 830 euro se si supera di oltre 60 km il limite imposto dal codice della strada. Chi non può fare ricorso, perché il verbale è immune da vizi o perché il costo del giudizio è sproporzionato rispetto alla sanzione, deve rassegnarsi a pagare. O ad attendere e sperare. Sperare che il Comune si dimentichi della multa o che si attivi troppo tardi per riscuoterla. Quando difatti decorrono i termini per la procedure di recupero coattivo scatta la prescrizione multe autovelox.
Ci sono due forbici temporali in cui si può verificare la prescrizione multe autovelox: da quando è stato notificato il verbale fino a quando viene notificata la cartella esattoriale oppure dopo la notifica della cartella esattoriale fino al successivo atto di riscossione. Di tanto parleremo meglio nel corso del presente articolo. Spiegheremo quali sono i termini di prescrizione di una multa autovelox, come fare per contestarla e chiederne l’annullamento, quanto bisogna attendere per ottenere questo “traguardo”. Ma procediamo con ordine.
Diversa dalla prescrizione è la cosiddetta «decadenza». La legge stabilisce che una multa deve essere spedita (se per posta) o consegnata direttamente nelle mani dell’automobilista (se la notifica avviene con il messo comunale) entro massimo 90 giorni dalla commissione dell’illecito. Attenzione: il termine decorre da quando è stata commessa l’infrazione e non dal successivo momento in cui la fotografia viene analizzata dagli agenti in centrale e formato il verbale. Se così fosse, infatti, si potrebbe i 90 giorni potrebbero slittare in avanti, a piacimento delle autorità, senza alcuna garanzia per l’automobilista. Proprio per questo la Cassazione ha spiegato che la decadenza scatta già a partire dal 91° giorno da quando la macchina è passata davanti all’autovelox azionando la macchina fotografica.
Se dovessi ricevere una multa oltre 90 giorni da quello in cui hai violato il codice della strada devi fare ricorso. Non puoi cioè crogiolarti ritenendo che il verbale è viziato e, perciò, automaticamente nullo. Se non interviene infatti un provvedimento di sgravio, la multa diventa definitiva e, allora, sarai costretto a pagarla, giusta o sbagliata che sia.
Contro la multa notificata oltre 90 giorni hai tre chance:
Una volta che ti è stata notificata la multa autovelox nel rispetto dei 90 giorni dalla violazione inizia a decorrere il termine di prescrizione. Se, dopo tale momento, trascorrono almeno 5 anni senza che tu riceva alcun sollecito di pagamento, diffida o cartella esattoriale, allora sei definitivamente salvo. Difatti, in tale ipotesi, si è verificata la prescrizione.
A differenza della decadenza, la prescrizione si verifica automaticamente, a prescindere dall’intervento di un giudice. Quindi non hai bisogno di impugnare la vecchia multa per farla dichiarare nulla, anche perché non potresti essendo decorsi i termini per il ricorso (ricordiamoli: 30 giorni al giudice di pace; 60 giorni al Prefetto).
Se, dopo la notifica della multa, trascorrono 5 anni e quindi la multa autovelox va in prescrizione, puoi dormire su sette cuscini: qualora infatti, negli anni a venire, dovessi ricevere qualsiasi richiesta di pagamento – fosse anche una cartella esattoriale – questa sarebbe illegittima e potresti impugnarla. Ma per ora non devi fare nulla.
Se non hai pagato la multa autovelox anche dopo la notifica del verbale a casa, il Comune iscrive a ruolo il proprio credito ed incarica la società privata di riscossione delle imposte locali di recuperare le somme. A quel punto la cartella di pagamento deve esserti notificata entro massimo 2 anni da quando il ruolo è stato dichiarato “esecutivo” (trovi questa indicazione nel dettaglio della cartella stessa). Se tale termine è decorso, la cartella è illegittima per intervenuta «decadenza» e hai massimo 30 giorni di tempo per impugnarla.
Se invece questo termine viene rispettato, la notifica della cartella interrompe il termine di prescrizione dei 5 anni e lo fa decorrere nuovamente da capo.
Chiaramente la cartella notificata dopo 5 anni dalla notifica del verbale è illegittima perché la prescrizione si è già formata. Quindi bisognerà contestarla davanti al giudice di pace: hai 30 giorni di tempo per farlo. In alternativa puoi presentare il modulo “cartelle pazze” e chiedere lo sgravio direttamente all’ufficio dell’esattore il quale dovrà darti una risposta entro 220 giorni (in caso di silenzio, il ricorso si considera accolto). Leggi sul punto Come annullare cartella di pagamento.
Invece la cartella notificata prima di 5 anni dalla notifica del verbale interrompe il decorso della prescrizione e la fa ripartire nuovamente da capo. Se, nel corso dei successivi 5 anni dal ricevimento della cartella, la società di riscossione non notifica alcun altro atto (sia esso un preavviso di fermo auto, una intimazione di pagamento o una nuova cartella per lo stesso importo) si verifica la prescrizione. È questa la seconda forbice di tempo, di cui parlavamo ad apertura articolo, entro cui può verificarsi la prescrizione multa autovelox. Tieni conto che, anche in questa circostanza, non puoi fare ricorso (essendo ormai decorsi i termini: 30 giorni dalla notifica della cartella), ma ugualmente potrai stare sereno; se infatti dovessi ricevere in seguito un atto di riscossione da parte dell’Esattore (non solo un fermo amministrativo ma anche un pignoramento) questo sarebbe illegittimo e potrebbe essere impugnato davanti al giudice di pace.
Fonte: La legge per tutti
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Giacomo Galeota
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La responsabilità civile rientra nella categoria più ampia delle responsabilità giuridiche. In particolare la locuzione ‘responsabilità civile’ ha un duplice significato: da un lato essa indica l’intero istituto composto dalle norme cui spetta il compito di individuare il soggetto tenuto a sopportare il costo della lesione ad un interesse altrui; dall’altro può essere considerata sinonimo della stessa obbligazione riparatoria imposta al soggetto responsabile.
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