Il decreto cd. Antifrodi n. 157/2021 appena varato dal Governo ha reso la situazione delle agevolazioni edilizie, paradossalmente, ancor più complicata.

Il provvedimento ha infatti introdotto meccanismi come l'asseverazione tecnica e il visto di conformità, che riguardano anche il pregresso e i lavori in corso per i quali non è stata esercitata un'opzione.

La questione interessa anche il bonus facciate, rispetto al quale è stata prevista, per i soggetti che sostengono le spese relative agli interventi agevolabili diversi dal 110%, la possibilità di saldare la fattura entro il 31 dicembre 2021, prescindendo dal SAL (Stato di Avanzamento dei Lavori), nonché di terminare i lavori anche dopo il pagamento.

Al riguardo, va evidenziato che il decreto Controlli potrebbe ostacolare in maniera significativa la possibilità di ottenere lo sconto in fattura del 90% per le opere non eseguite o ultimate entro fine anno, ovvero quelle cd. non asseverabili.

A ben vedere, il descritto quadro ha paralizzato ogni decisione di cittadini, professionisti ed imprese del settore. E' dunque necessario attendere chiarimenti, necessari per porre rimedio alla situazione di incertezza rispetto ai rischi sulle operazioni da compiere per accedere ai benefici fiscali.

Pur in tale situazione di confusione, vi sono comunque delle certezze. Come anticipato, l'asseverazione tecnica e il visto di conformità, ovvero gli adempimenti introdotti con il predetto decreto, valgono anche per il pregresso e per i lavori in corso, per i quali nel cassetto fiscale non sia stata ancora esercitata un'opzione ex art. 121 D.L. 34/2020.

Pertanto, anche tali pratiche dovranno essere oggetto di un controllo a ritroso: se dunque un committente privato ha accettato fatturazioni di opere agevolabili a prezzi molto superiori ai valori di mercato, nella convinzione che i corrispettivi sarebbero rimasti quasi totalmente a carico dello Stato, lo stesso rischia ora di incappare in spiacevoli sorprese.

E' facile prevedere un incremento delle controversie civili tra le imprese e i committenti che avevano inserito nei contratti prezzi palesemente elevati, ritenuti accettati solo perché posti a carico dello Stato.

Il problema riguarda anche altri interventi edilizi agevolabili che godono di bonus edilizi, come ad esempio il sismabonus, il bonus facciate, oltre all'istallazione di pannelli fotovoltaici e di colonnine di ricarica elettrica, atteso che il contribuente dovrà richiedere un visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta l'esistenza dei presupposti della detrazione, qualora vi sia l'opzione per la cessione del credito o dello sconto in fattura. Inoltre, i tecnici abilitati dovranno valutare ed asseverare la congruità delle spese sostenute, che sarà verificata dall'incaricato del visto sulla comunicazione di opzione.

In sostanza, ciò che sarà reputato incongruo, e dunque “non vistato”, costituirà agevolazione incedibile, rispetto al quale il Fisco avrà la possibilità di contestare la falsità di eventuali sovrafatturazioni, in sede di controllo ed accertamento.

Leggendo il disposto dell'art. 1 comma 1 lettera A) n. 2) del decreto Antifrode, è possibile rendersi conto che le nuove definizioni di prezzo massimo richiederanno numerose settimane per essere elaborate.

Tale articolo ha infatti integrato il disposto del comma 13-bis dell'art. 119 D.L. n. 34/2020, stabilendo che l'attestazione di congruità per tutte le opzioni dovrà riferirsi ai prezzari regionali e prezzari DEI, come già previsto nel D.M 6 Agosto 2020, ma anche, per alcune categorie di beni, ai valori massimi da stabilirsi previa emanazione di un decreto del neonato Ministero della Transizione Ecologica.

Per quanto riguarda invece il bonus facciate al 90%, l'art. 121 del D.L. n. 34/2020 ha inserito tra le opzioni esercitabili anche le relative spese.

In tema di sconto in fattura, era stato recentemente affermato, in via interpretativa, che i soggetti che si fossero fatti carico di tali spese, avrebbero potuto saldare la fattura prescindendo dallo stato dei lavori, completandoli anche dopo il pagamento. Inoltre, qualora il contribuente avesse avviato lavori, ricevuto la fattura entro il 31/12 di quest'anno e pagato, entro tale data, il 10% a suo carico, lo stesso avrebbe potuto beneficare della detrazione anche se i lavori si fossero conclusi dopo la fine dell'anno, a patto di eseguire l'opzione entro il 16 marzo 2022.

Tuttavia, stante l'impossibilità di asseverare la congruità di spese sostenute per lavori non ancora effettuati, per effetto delle misure introdotte nel nuovo decreto, sarà impossibile ottenere lo sconto il fattura del 90% per opere non asseverabili, in quanto non eseguite o ultimate, entro fine anno.